Siamo ciò che mangiamo

SIAMO CIÒ CHE MANGIAMO Apriamo una prima riflessione sui nostri acquisti di generi alimentari e su come difendersi dalle frodi più o meni nascoste.“Siamo ciò che mangiamo” diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach e, prima di lui, Ippocrate enunciava così: “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo“. Ogni alimento ingerito può influenzare la nostra salute e anche il nostro aspetto fisico. Siamo abituati a pensare al cibo connesso a stomaco e digestione, come pure a collegarlo all’intestino. Il cibo, però, influisce anche su altri processi fisiologici. Oltre a influire su metabolismo e peso corporeo, il modo in cui ci nutriamo può avere diverse ricadute sulla qualità della nostra vita, e quindi sulla nostra salute.Gli alimenti, infatti, possono determinare la qualità del sonno, oppure influire sulla fertilità e addirittura farci ammalare, inducendo l’insorgere di un tumore o altre patologie. In caso di cattiva alimentazione, anche il cervello può pagarne le conseguenze usando, al posto del glucosio, come fonte di energia corpi chetonici (sostanze dannose per l’organismo se la loro produzione è protratta nel tempo).Una delle pratiche più a rischio è quella di acquistare alimenti senza leggere attentamente l’etichetta. Facciamo un esempio: avete mai letto la dicitura “Carne separata meccanicamente” sulle etichette di quei wurstel economicissimi, o dei tortellini, oppure di quelle spinacine così comode da preparare per figli e nipoti?Sono tutti prodotti quasi sempre fatti con la carne separata meccanicamente, un preparato a base di carni ricavate da scarti industriali della macellazione e trattate con vari additivi tra cui l’ammoniaca e il nitrito di sodio! Su tutti questi prodotti la provenienza della carne separata meccanicamente non è specificata, perché il Regolamento europeo sull’etichettatura dei prodotti alimentari entrato in vigore ad Aprile 2015 non obbliga le aziende ad indicare l’origine delle carni trasformate. Mentre sulle carni fresche (fettine, macinato, bistecche ecc.), la tracciabilità è obbligatoria in etichetta.Cos’è di preciso la carne separata meccanicamente? La carne separata meccanicamente è un prodotto della macellazione di cui non si parla volentieri. Sulle etichette deve essere citata, ma le aziende spesso cercano di farlo in modo poco evidente, attraverso caratteri tipografici microscopici, oppure impiegando asterischi a fianco della scritta “carne di pollo” che rimandano a zone remote della confezione. I produttori cercano in tutti i modi di camuffarne la presenza perché si tratta di quello che rimane delle carcasse spremute di pollo o di tacchino, dopo avere tolto ali, cosce e petto. Il tutto viene poi sottoposto ad alta pressione in uno speciale tritacarne, dal quale esce una poltiglia rosa utilizzata per produrre i wurstel e altri piatti. C’è anche la carne separata meccanicamente ottenuta dalle ossa del maiale, in questo caso però si usano più spesso macchinari meno invasivi, in grado di togliere le fibre muscolari rimaste, con uno strumento a bassa pressione, per cui alla fine si ottiene un prodotto che assomiglia alla carne macinata. Senza contare che la carne che utilizzano queste industrie è già insalubre di per sé in quanto proveniente dagli allevamenti intensivi e da animali sfruttati, stressati e dopati farmacologicamente e forzatamente con antibiotici, ormoni della crescita e pesticidi presenti nei mangimi con cui vengono alimentati. Inoltre, sono sempre animali forzati ad una alimentazione ipercalorica e continua, al fine di massimizzare il loro accrescimento in tempi rapidi e del raggiungimento di un peso più alto possibile, che permette maggiori guadagni agli allevatori e all’industria finale che mette in vendita le carni. Per cui, anche se fosse filetto…non cambierebbe molto!La carne separata meccanicamente deve essere indicata in maniera chiara sulla lista ingredienti del prodotto, per obbligo di legge! Inoltre, la provenienza delle carni separate meccanicamente non è quasi mai specificata. Siamo consapevoli che molte persone non si scandalizzeranno affatto di queste preparazioni industriali, però va tenuto presente anche il fatto che il tumore al colon (intestino) in Occidente è in forte aumento e che si tratta di uno di quei tumori chiaramente legati al cibo che si mangia, dato che l’intestino è l’organo del nostro corpo che ha più a che fare col cibo, ogni giorno e più volte al giorno. Se questi tumori aumentano così bruscamente ci sarà pure un qualche collegamento con la dieta occidentale moderna e con il cibo di tipo industriale, non credete? L’importante è comunque conoscere ed essere informati il più possibile su quello che acquistiamo e mangiamo, poi ognuno può decidere in tutta libertà di continuare a comprare alcuni alimenti oppure scegliere di farne a meno. A cura dello Spi Cgil di Salerno