Lo SPI Cgil di Salerno, nell’ambito delle iniziative per celebrare l’Olocausto, ha promosso il 29 Gennaio 2025 alle ore 11,00, presso il Liceo scientifico N. Sensale a Nocera Inferiore, un momento di riflessione sui temi della Memoria e della Pace. “Dimenticare l’Olocausto sarebbe uccidere una seconda volta” scrive Elie Wiesel sopravvissuto. Perché la Memoria? Per interconnettere passato e futuro, ecco perché!Ebrei, Testimoni di Jeova, Zingari, diversamente abili, e poi comunisti, dissidenti politici, malati di mente, etilisti, omosessuali, e addirittura donne accusate di avere avuto relazioni con gli ebrei: tutti furono rastrellati dai nazisti, caricati sui vagoni merce alla volta dei Lager, per poi passare per i forni crematori.Qualcuno si è chiesto dove fosse Dio quando venivano uccisi milioni di persone, e come avesse potuto permetterlo, dimenticando che siamo stati tutti noi con la nostra indifferenza, il nostro opportunismo, ma soprattutto successe perché il male non fu scandalo per l’umanità. Per non dimenticare mai la vergogna delle leggi razziali emanate dal fascismo e le deportazioni e per ricordare la pagina straordinaria della Resistenza, si è scelto un luogo simbolo per incardinare la Memoria nelle future generazioni: la Scuola.Il convegno, patrocinato dallo SPI CGIL di Salerno, oltre che una commemorazione, è stato anche un incontro di riflessione sull’ attualità, sulle guerre che dilagano nel mondo, sulle vittime innocenti e sul bisogno di pace perché alla parola Memoria va sempre affiancata la parola Pace. La giornata si è aperta con una breve clip della Senatrice Liliana Segre, superstite della Shoah, a cui ha fatto seguito l’inizio dei lavori con la presentazione dei relatori da parte della professoressa Luciana Desiderio.Dopo un breve saluto del Dirigente scolastico Rosario Pesce, la parola è passata ad Arturo Sessa, Segretario generale SPI CGIL di Salerno, il quale in un excursus storico ha ricordato le tragiche “tappe” che hanno portato al potere il nazi-fascismo: dal delitto Matteotti alla promulgazione, nel 1938, delle leggi razziali in Italia; poi la notte dei cristalli in Germania. Il Segretario Generale SPI Cgil Napoli e Campania Franco Tavella nel suo intervento ha ripreso una citazione di Primo Levi: “Come sia stato possibile che in un paese civile e colto come la Germania sia potuto crescere l’odio e la violenza antisemita”. L’indifferenza è la spiegazione, un’indifferenza che ha attraversato tutta l’Europa.E’stata poi la volta di Ciro Raia, Presidente regionale dell’ANPI, che ha ribadito il ruolo che ebbero le indifferenze nella eliminazione del Popolo del Libro, per esaltare la “razza” ariana.” “Il connubio tra Memoria ed essere Partigiani significa scegliere da che parte stare”, questo il monito del presidente dell’ANPI regionale, che ha chiarito anche in modo molto preciso la differenza tra i ricordi, che attengono alla sfera privata e personale e sono quindi mutevoli e la memoria che invece riguarda la collettività.Si è aperto, quindi, un dibattito con gli studenti che hanno chiesto, sostanzialmente, come riconoscere in anticipo i segnali di derive razziste e che atteggiamento tenere in presenza di questi fenomeni. Una domanda è emersa forte: dunque la Storia non ha insegnato nulla, alla luce degli eventi che si registrano in tutto il mondo?Le risposte sono state dapprima di Tavella, che ha ricordato come anche il consenso generale dell’epoca manifestato attraverso il voto alle elezioni sia in Italia che in Germania abbia avuto la sua parte; l’attualità anche italiana, ci fa capire che ci sono segnali chiari, anche se sottotraccia.Necessario è ribellarsi alle ingiustizie, parafrasando il presidente Mao Tze Tung. Ciro Raia ha invitato i giovani alla vigilanza e alla Memoria, senza dimenticare i valori della Pace e della Democrazia. Arturo Sessa ha attraversato i diversi scenari mondiali, dove nazionalismi, sovranismi, imperialismi e l’idea di un solo uomo/donna al comando, stanno prendendo il sopravvento. Occorre resistere, e resistere nel quotidiano, nelle scuole e nei luoghi di lavoro.La chiusura dell’iniziativa ha visto la Professoressa Luciana Desiderio inviare un forte messaggio agli studenti presenti, alcuni forse distratti, sulla importanza della Memoria di eventi che forse sembrano tanto lontani ma che invece sono pericolosamente vicini a noi.“La libertà è partecipazione, non voglio parlare di una canzone, ma fino a quando al posto di partecipare guardate altro non sarete mai persone libere. Fatene tesoro di questo incontro, come sono belle alcune parole sentite stamattina: il ricordo, la memoria, la responsabilità,…La scuola vi sta attrezzando ad uscire da qui con qualche elemento in più, per non percorrere piste false e per evitare di essere manovrati non solo dall’intelligenza artificiale ma anche dalle persone.”E anche la nostra speranza è che i giovani studenti presenti facciano buon uso di questo incontro…